Giuseppina, una lunga storia che inizia a raccontare.
Parla con timore ma anche con soddisfazione perché, dopo anni di Amministrazione di Sostegno come beneficiaria, ora si sente pronta per affrontare le giornate da sola senza stampelle e supporti che ben le sono stati utili per superare un momento buio della sua vita.
Amministrazione di Sostegno affidata alla figlia Giovanna. Giuseppina, affetta da oniomania (impulso morboso a comprare qualsiasi cosa), ha dovuto ricorrere all’aiuto della figlia che ha indossato per qualche anno un “doppio vestito” quello di Figlia e quello di Amministratore di Sostegno.
Ed è attraverso il suo aiuto che Giuseppina è riuscita a riconquistare la piena autonomia.
Giuseppina ci chiede come Giovanna possa ritornare solo e soltanto Figlia e lei Mamma.
Spieghiamo a Giuseppina che potrà presentare istanza motivata di revoca dell’amministrazione di sostegno ai sensi dell’art. 413 cod.civ. al Giudice Tutelare.
Il Giudice Tutelare convocherà la stessa Beneficiaria, l’Amministratore di Sostegno e/o gli Operatori dei Servizi Sociali che hanno seguito la Beneficiaria e che potranno essere sentiti, anche separatamente; acquisirà la documentazione medica e assumerà ogni informazione utile per la decisione.
Se, all’esito della istruttoria, ravviserà ancora un’esigenza di protezione per debolezze ed incertezze sulla fragilità non ancora completamente superate, potrà decidere per una rimodulazione dei poteri dell’Amministratore di Sostegno, così da ampliare gli spazi di autonomia gestionale di Giuseppina; se, invece, riterrà che Giuseppina non ha più bisogno di alcuna assistenza, revocherà l’amministrazione di sostegno con decreto motivato.