IL PICCOLO 15 APRILE 2020
TRIESTE. E diciamolo… siamo chiusi in casa. Senza zuccherini o edulcoranti per una pillola amara. Siamo chiusi in casa e stiamo vivendo una esperienza mai vissuta prima. Come Stato, come Comune, come famiglia, come cittadini e come persone.
E al di là di alcuni che sanno bene come comportarsi perché hanno la sfera di cristallo, l’esperienza è talmente nuova che ognuno cerca di aggrapparsi a quello che può, a quello che ha, a quello che c’è.
Diciamo che in questi casi ci viene molto in aiuto quello che siamo perché se viviamo di ansie queste vengono alimentate, se viviamo di taramisù…beh ingrassiamo, se viviamo di libri buon per noi…
Siamo per lo più isolati, e lo siamo in maniera eroica per il nostro e altrui bene. Siamo isolati e viviamo in una dimensione unica e particolare. Quello che viene a perdersi oltre al senso del sé è anche il senso del noi. Oggi una delle parole d’ordine è una cosa del tipo: distanti ma vicini o robe così.
Quello che non dobbiamo perdere è il senso della comunità, quello per cui dovremo lavorare è sull’appartenenza ad una specie di gruppo di auto mutuo-aiuto mai visto prima, dopo settimane in cui l’altro ci è parso come il possibile untore pericoloso e nel parossismo paranoideo quasi un nemico da cui stare lontano. il noi insomma, una particella unica per riappacificarci con il mondo.-
Alessio Pellegrini