Si presenta Aurora la quale ci riferisce che la madre, della quale è amministratore di Sostegno, soffre di un notevole deterioramento cognitivo ed è seguita dal centro di salute Mentale; la stessa inoltre convive con il compagno.
Aurora confessa di essere in gravi difficoltà perché la madre deve prendere alcune medicine prescritte dal CSM, ma il compagno (che non è stato coinvolto dal CSM sul da farsi) non gliele da. Il rapporto tra madre e figlia inoltre è discontinuo e contradditorio poiché la beneficiaria accusa la figlia di non volerle dare denaro presupponendo che la stessa glielo sottragga a proprio vantaggio.
E’ compito dell’amministratore di sostegno tutelare il patrimonio del beneficiario da inutili srechi, specie se non si tratta di un patrimonio consistente. Cio’ normalmente viene indicato anche nel decreto di nomina. Il comportamento di Aurora, volto a “razionare” le risorse economiche della madre, è corretto nonostante il parere contrario della beneficiaria. Aurora è comunque tenuta a presentare il rendiconto al Giudice Tutelare, indicando i motivi di dissenso della beneficiario, Il Giudice potrà intervenire con gli opportuni provvedimenti motivati ed eventualmente potrà ratificare il comportamento dell’amministratore di sostegno.
Aurora inoltre puo’ chiedere aiuto al servizio per le demenze senili e coinvolgere anche il compagno della madre per una responsabile ed efficace assunzione dei farmaci prescritti.