Nicoletta si occupa da molti anni dello zio Mario che ha due fratelli con i quali non ha rapporti.
Lo zio, affetto da malattia terminale, ha pochi mesi di vita .
Non essendo più autosufficiente è stato ricoverato in una struttura protetta la cui retta mensile non è totalmente coperta dalla pensione da lui percepita.
Nicoletta è quindi costretta ad integrare le spese necessarie per il mantenimento nella casa di riposo. Contestualmente ha provveduto alla richiesta per ottenere l’assegno di accompagnamento nonché per il FAP.
Nicoletta si chiede quindi come recuperare i soldi anticipati per le suddette spese qualora l’assegno ed il FAP arrivassero in data successiva al decesso dell’anziana.
Se lo zio è in grado di disporre per testamento può nominare erede universale la nipote che ha provveduto all’integrazione delle spese.
Non avendo infatti né figli né marito non ha vincoli di legge nella scelta testamentaria dei propri eredi.
In mancanza di testamento, la nipote, essendo figlia di un fratello premorto, ha diritto ad un terzo dell’eredità.
In ogni caso le spese anticipate (adeguatamente documentate con ricevute e fatture) costituiscono un credito di chi le ha sostenute nei confronti degli eredi e come tali possono essere legittimamente recuperate nei confronti degli stessi.