Il padre di Mario, vedovo, ha 87 anni, un carattere autoritario, vive da solo in un appartamento di proprietà; non vuole nessun aiuto in casa, sentendosi autosufficiente. Ha ancora la patente di cui si serve per i suoi spostamenti e, avendo buone disponibilità finanziarie, consuma i pasti in trattoria e spessissimo in Slovenia.
Mario, presente allo sportello con la moglie, vive in provincia di Gorizia ed aiuta il padre per quanto questo glielo permetta.
Il genitore è portatore di pacemaker e collegato con il Televita che è spesso staccato causando parecchie preoccupazioni al figlio.
E’ successo che, in una giornata particolarmente fredda e piovosa, non riuscendo Mario a sentire il padre al telefonino e non potendolo raggiungere al Televita, ha allertato i Vigili del fuoco che, dopo aver suonato ripetutamente al campanello, entrati in casa, hanno trovato l’anziano che ascoltava musica con le cuffie ad alto volume.
Oltre ad un deterioramento cognitivo, l’anziano soffre di patologie cardiovascolari, con ricovero al BIC del Maggiore, ma dopo le dimissioni, il padre di Mario non ha seguito le cure mediche ed ignorato, spessissimo, di assumere le medicine prescritte.
La prossima settimana ci sarà un visita geriatrica con la presenza di una psicologa e sentitone i giudizi Mario tornerà allo sportello per darci informazioni.
Mario altresì si augura che il ricorso possa essere redatto dai Servizi onde evitare, se si prendesse personalmente l’impegno del ricorso, una definitiva rottura con il padre.
Spetterà al Giudice Tutelare l’incarico di scegliere l’eventuale Amministratore di sostegno al di fuori della famiglia.
E’ difficile pensare quale possa essere la funzione dell’AdS, nell’aiuto ad una persona, come il padre di Mario, attivo, prepotente, noncurante delle diagnosi e cure proposte dai sanitari. La valutazione che spetterà al GT non sarà facile e trovare una soluzione potrà essere altrettanto complicato. Si deve però trovare un modo – importanti i sussidi dei Servizi – per assisterlo in via discreta e continuativa. Sarà inoltre importante dare al figlio la possibilità di pagare l’assistenza e le relative spese – basta forse una delega sul conto – per un discreto e cauto controllo delle spese.
Franco Bertoli
Volontario di AsSostegno