Continuano le riflessioni del dott. Alessio Pellegrini.
Riflessioni tra una “mascherina e l’altra”
IL PICCOLO 20 marzo 2020
TRIESTE. Pochi giorni fa al supermercato una persona con la oramai tradizionale mascherina mi ha salutato … devo ringraziarla: io lì per lì non l’ho riconosciuta. Abituati come eravamo a non guardarci quasi mai in faccia, adesso dobbiamo riconoscerci proprio guardando gli occhi. Ebbene ho pensato che sotto la maschera ognuno ha l’espressione che vuole.
Io dico di sorridere comunque e di salutarci tutti l’un l’altro perché anche il buon umore è contagioso e un saluto anche tra sconosciuti è un atto gradevole. Siamo tutti sulla stessa barca fratelli, mi sembra di sentir dire Jack Folla. E poi abituiamoci a sorridere sotto la maschera perché prima o poi la toglieremo e sotto deve trovare posto il miglior sorriso del mondo, e dobbiamo esserci abituati anche alle rughe del sorriso che sono le migliori.
Se la maschera è anonima, asettica, impersonale, gli occhi e il buon cuore non lo sono e possono trasparire oltre la maschera. Siamo abituati a vivere con una maschera, adesso che ci siamo costretti, forse, possiamo sentirci pronti a liberarcene delle nostre maschere e brillare un po’ di più.
Cominciamo con un sorriso ed un buon giorno domani al supermercato.
Alessio Pellegrini