IL PICCOLO 4 APRILE 2020
TRIESTE. 4 ottobre 2019, sei mesi fa, sembra un secolo. Ad un certo punto accadde che Trieste si fermò. tutti ricordiamo cosa facevamo, il giorno e il profondo senso di smarrimento. Anche allora fu importante la psicologia delle emergenze.
Gli agenti Rotta e Demenego persero la vita, in un modo assurdo. Seguirono settimane in cui la cittadinanza si strinse attorno a quelli che vennero definiti eroi. Li ricordo per più motivi (uno anche personale) e anche per ridare senso agli ultimi mesi della nostra vita. Adesso pensiamo al virus, ma poco tempo fa eravamo smarriti per altro. Eroi li chiamarono, eroi sono adesso infermieri e medici degli ospedali, i vigili del fuoco che si lanciano nei pericoli, gli operatori delle ambulanze. Eroi sono tutti quelli che si mettono al servizio di un ideale più grande.
A pochi giorno dalla tragedia volevo fare una conferenza che ricordasse quei tristi fatti e la vicinanza di tutta la popolazione alle istituzioni. Doveva emergere quanto siano fondamentali per il Paese le istituzioni, fatte non da freddi apparati burocratici ma da persone che sentiamo vicine con il loro calore e impegno. Noi siamo chiamati a fare la nostra parte non solo come cittadini che usufruiscono di servizi aziendali, ma come individui coinvolti al grande progetto che è il nostro Paese. La crisi ha annullato quella conferenza, ma ha riproposto la questione. Ciascuno di noi deve partecipare alla cura della società. Curare significa: assistere, recuperare, accudire, vigilare, amminsitrare, sorvegliare. Nessuno si può sottrarre neppure adesso.
Alessio Pellegrini