Cominciamo a pubblicare, grazie alla collaborazione dei Relatori, alcuni degli interventi svolti nel corso della tavola rotonda che ha avuto luogo nelle giornate del 13 e 14 ottobre 2011.
Questa iniziativa nasce dal bisogno di porre in costruttivo dialogo due mondi, quello dei giudici tutelari e degli amministratori di sostegno da una parte e quello degli operatori bancari e postali dall’altra, tentando di “cucire” un dialogo proprio sul terreno delle amministrazioni di sostegno, con una speciale attenzione per coloro che di tale istituto beneficiano, vale a dire – come recita l’art 404 cod civ. – le persone che, per infermità fisica o psichica, per una menomazione temporanea o permanente, non essendo in grado di provvedere autonomamente ai propri interessi, possono essere assistiti da un amministratore di sostegno.
L’iniziativa formativa, elaborata nell’ambito di una virtuosa collaborazione tra AsSostegno, personaedanno e IRSSES, ha avuto l’appoggio della FORMAZIONE DECENTRATA DELLA MAGISTRATURA, nonché il Patrocinio del Comune e della Provincia di Trieste; ai partecipanti sono stati riconosciuti crediti formativi (otto agli assistenti sociali e sei agli avvocati da parte del Consiglio dell’Ordine di Trieste che ha purtroppo omesso di dare tempestiva pubblicità all’evento nel proprio sito).
L’amministrazione di sostegno è un istituto introdotto dalla legge 6/2004: esso, tra l’altro, consente di utilizzare, a volte persino di accrescere, comunque di ottimizzare le risorse del beneficiario per soddisfare effettivamente i suoi bisogni; consente altresì, come l’esperienza ha potuto dimostrare, di prevenire o reprimere circonvenzioni e soprusi di cui non infrequentemente le persone incapaci sono vittime.
La realtà delle amministrazioni di sostegno è espressione di una domanda forte e crescente nel tessuto sociale di una città, quale è Trieste, caratterizzata da un elevata presenza di anziani e da Servizi sociali e sanitari che lavorano preferibilmente nella direzione di una assistenza domiciliare per anziani, disabili e malati psichiatrici;
questa realtà, caratterizzata anche dal crescente fenomeno sociale della solitudine, non può che sollecitare l’attenzione verso strumenti, quale è quello dell’ads, idonei a offrire una adeguata protezione non solo contro la commissione di reati quali truffe, circonvenzioni, indebite appropriazioni, ma anche, positivamente, a favore di una oculata, leale e vigilata gestione delle risorse economiche delle persone in difficoltà.
La materia è delicata sia per il contenuto dei provvedimenti che il giudice tutelare deve adottare, entrando nelle storie (di sofferenza e, a volte anche di intensa conflittualità) delle persone e delle loro famiglie, sia per il numero dei procedimenti (si pensi che sono stati aperti dal 2004 al 2011 circa 2000 procedimenti di amministrazioni di sostegno nella provincia di Trieste e ne sono attualmente pendenti circa 1300);
si consideri poi che l’area della volontaria giurisdizione (che comprende ovviamente anche molto altro) interessa il 30% della domanda di giustizia e che le amministrazioni di sostegno coprono ben il 17% dei procedimenti civili nel distretto della Corte di appello di Trieste (dati assunti da quelli pubblicati nella relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2011).
Non sarebbe corretto dire che la funzione di giudice tutelare nelle amministrazioni di sostegno impegna “le briciole del tempo” che un giudice dedica al proprio lavoro, poiché tale ruolo richiede non solo sapienza giuridica, ma anche maturità umana, equilibrio, sensibilità, oltreché particolari doti di fermezza, soprattutto là dove il giudice tutelare è chiamato a proteggere il debole contro la prepotenza di chi (estranei, conoscenti, parenti od operatori finanziari) voglia approfittarsi delle sue condizioni di fragilità.
L’iniziativa formativa si è svolta nelle giornate di giovedì e venerdì 13 e 14 ottobre 2011 presso l’aula della Corte di Assise di Trieste.
Ha ricevuto il sentito saluto augurale del Presidente della Corte di Appello, dott. Mario Trampus;
quello del Presidente del Tribunale, dott. Arrigo de Pauli il quale ha riconosciuto il peso che le amministrazioni di sostegno hanno nei nostri uffici e la necessità di una collaborazione con quelle che il dott. Sansone, presidente della sezione civile del locale Tribunale – che ha svolto l’introduzione al convegno – ha chiamato “comunità intermedie” (enti pubblici – associazioni di volontariato).
E’ intervenuto prima dell’inizio dei lavori il dott Piero Camber, consigliere della Regione Friuli Venezia Giulia che ha promosso la legge regionale 19 del 2010 entrata in vigore il 1 gennaio 2011 e operativa grazie al regolamento di attuazione già approvato da giugno 2011 il quale, tra gli altri obiettivi, affida ai Comuni la apertura di SPORTELLI di informazione sull’amministrazione di sostegno, da gestire anche attraverso associazioni di volontariato, così offrendo un supporto esterno, forte e istituzionale, all’ufficio del giudice tutelare.
E’ intervenuta l’assessore ai servizi sociali del Comune di Trieste, dott.ssa Laura Famulari, che si è mostrata, anche per la propria storia professionale, particolarmente sensibile e impegnata a dare attuazione a questo servizio di sportello in collaborazione con il Tribunale.
La Tavola Rotonda ha registrato una attenta partecipazione del pubblico e una speciale sinergia tra i Relatori i quali, sia per l’elevato contenuto dei propri interventi, sia per il metodo, hanno saputo offrire interessanti e ricchi spunti di riflessione e di dibattito.
A Loro si rinnovano i più sentiti ringraziamenti dal parte degli Organizzatori e quelli personali della sottoscritta, che ha avuto l’onore di coordinare i lavori.
Nel cominciare a pubblicare le relazioni affinché diventino patrimonio comune anche di coloro che non sono riusciti a prendere parte all’iniziativa, ci auguriamo di poter offrire ai Lettori entro l’anno almeno una sintesi di tutti gli interventi.
Dott.ssa Gloria Carlesso