IL PICCOLO 5 APRILE 2020
TRIESTE. Quanta realtà riuscite a far passare da casa vostra? Alle volte mi faccio domande assurde. Credo succeda a tutti di chiederselo, però non conosco tutti, e quindi capita agli amici che me lo vengono a raccontare.
Insomma, mi spiego: siamo chiusi in casa come se fossimo dentro una caverna. Abbiamo delle finestre aperte sul mondo: reali, come quelle muri di casa; analogiche, come il giornale che state leggendo o la radio, la tv; virtuali: internet; esistenziali (io le chiamo così) come la nostra fantasia e la nostra introspezione; materiali, quando usciamo per fare la spesa e vediamo il mondo per come è fuori.
Ad ogni modo, da dentro la nostra tana vediamo passare a piccoli pezzi il mondo infinito che ci circonda. Più siamo bravi ad allargare i nostri orizzonti nostri orizzonti interiori e più riusciamo a conoscere. Purtroppo però la quantità di mondo che ci passa per le mani è limitata: le istantenee della vita là fuori sono come delle figure che ci scorrono mentre siamo bloccati in casa.
Se ci fosse un filosofo tra di noi, sicuramente ne farebbe un mito.
Certo, qualcuno dirà, possiamo sempre cambiare canale , ma alla fin fine possiamo vedere sempre ben poco, perchè non vedi due canali alla volta. più realtà riusciamo ad elaborare, simbolizzare, più cresciamo. Quindi dopo aver torto la questione come in un nastro di Moebius, ve la ripropongo: quanta realtà riuscite a far passare da casa vostra?
Alessio Pellegrini