IL PICCOLO 2 APRILE 2020
TRIESTE. Oggi avrei voluto scrivere di quello strano essere che gira per casa e non è un ectoplasma, lo si può chiamare moglie o marito, o compagna o compagno. Un essere che dobbiamo imparare a conoscere perché non siamo in ferie, e se facciamo fatica a stare con noi stessi possiamo solo immaginare la fatica che gli altri fanno a stare con noi. Beh…sarà per un’altra volta.
Scendo invece nel sottoscala del nostro umore di questi giorni. Un umore apatico, in cui il tempo non passa mai è costellato da atti che neanche ricordiamo, in cui i giorni sembrano terribilmente uguali. Credetemi come ho scritto qualche tempo fa, rendere i giorni diversi è un lavoro costante e certosino. La cosa che può spaventare di più è l’appiattimento emotivo. Provare una specie di distacco emotivo da tutto e da tutti, e contemporaneamente quando te ne rendi conto farti una domanda: sarà così per sempre da adesso in poi? Una domanda che mi son posto e a cui non è facile rispondere. Ebbene istituirei una sorta di corpo di r-esistenza emotiva.
E’ la solitudine che ci frega, e magari la paura di parlarne con qualcuno. Ecco, una volta che ho visto e definito i termini di questa questione la posso condividere e la posso cominciare a gestire meglio,-
Alessio Pellegrini